Manifesto futurista nelmovimentodellecose

Manifesto futurista nelmovimentodellecose Cocktail Bar a Brescia

Compi vent'anni. Poi trenta. Poi ancora trenta. E pensi di esserti lasciato le altalene alle spalle, relitti di un'infanzia ormai sbiadita. Anzi, forse le hai dimenticate. Forse, non ci pensi più. Forse, quando le scorgi in qualche anfratto di città, le scruti con le ciglia umide, rimpiangendo quei pomeriggi assolati in cui ti lanciavi nel cielo, a inseguire chimere. Invece no. A Brescia, in piazza Tebaldo Brusato, c'è un locale dove non si trova nemmeno una sedia. Non ci sono neppure poltrone. Né sgabelli. Solo altalene. Sospese intorno ai tavoli, con le corde che cigolano all'unisono a tessere una sinfonia prima gracchiante, fastidiosa, poi quasi piacevole, addirittura indiscreta, leit motiv di una notte profusa di nostalgia. «Manifesto futurista» è il nome del pub. E l'inesausto fluttuare delle altalene e le amputazioni del mobilio, con le scansie recise e appese al contrario, qualche affinità con l'estetica macchinista di Boccioni e Marinetti ce l'hanno. Perché lo spazio è franto da un dinamismo che diventa tutt'uno con le pareti nivee, tanto che, ebbro di oscillazioni, non sai più se ti muovi tu o se si muove la gente intorno a te. Finestre comprese. Sulle altalene, anche volendo, è impossibile restare immobili. A questo proposito, un monito: sorseggiate il vostro drink con cautela. Perché rovesciarsi il gin tonic sulla camicetta non è chic. Per il resto, buon volo. Verso il cielo, ad inseguire chimere.